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Riabilitazione propriocettiva

Quando si cammina, ci si muove, si compie un qualche movimento atletico nell’ambito dello sport che si pratica o semplicemente si cerca di arrampicarsi su un albero o di scavalcare una ringhiera, si è inconsciamente consapevoli dello spazio si che ha intorno e dei movimenti necessari per mantenere l’equilibrio ed ottenere lo scopo desiderato.

In seguito a traumi o a incidenti gravi però, al danno fisico potrebbe accompagnarsi anche una lesione neurologica che può impedire al paziente di provare la normale sicurezza di sé all’interno dell’ambiente in cui ci si muove.

In realtà anche piccoli traumi, come le distorsioni, possono provocare un danno ai recettori sensoriali necessari alla propria sensibilità propriocettiva, ma fortunatamente spesso con un po’ di ginnastica e la giusta attenzione è possibile recuperare il benessere iniziale senza troppi problemi.

QUANDO DIVENTA STRETTAMENTE NECESSARIA UNA RIABILITAZIONE PROPRIOCETTIVA?

Se per un piccolo trauma sportivo o un incidente stradale o domestico può essere necessario soltanto il riposo e poche sedute di fisioterapia per recuperare la funzionalità articolare e il benessere generale dell’arto, quando il problema è grave è possibile che il recupero diventi piuttosto lungo e impegnativo.

Casi di incidenti molto gravi dove le lesioni tendono a rimarginarsi lentamente e i recettori sensoriali rischiano di mantenere le conseguenze del trauma per lungo tempo, devono essere posti sotto l’osservazione di ortopedici e fisioterapisti specializzati.

Anche i casi di problemi cerebrali, come ictus o altre malattie neuro-degenerative, devono essere trattate, tra le varie cose, anche con una riabilitazione propriocettiva accurata.

Ma perche’ un trauma puo’ rendere difficile la percezione dello spazio attorno?

Nelle articolazioni, nei muscoli e nella cute stessa sono presenti delle strutture particolari, i propriocettori, che nel movimento inviano segnali al sistema nervoso centrale il quale li interpreta nel modo più appropriato affinché il soggetto possa essere certo della propria “mobilità” e della propria posizione nello spazio in cui si trova.

Proprio la complessità della struttura che determina il passaggio di informazioni, fa sì che dei traumi fisici possano creare anche dei problemi di motilità indipendenti dal semplice dolore o dalla impossibilità meccanica di muoversi in una data maniera. In questi casi, spesso è necessario rivolgersi a uno specialista del settore: un ortopedico e/o un fisioterapista.

Cos’e’ la riabilitazione propriocettiva e come si effettua?

La ginnastica propriocettiva consiste nella stimolazione mirata di tutti i recettori sensoriali predisposti alla percezione dello spazio attorno al proprio corpo; in particolare di quelli che, lesi, devono essere sottoposti ad allenamenti quotidiani.

La riabilitazione propriocettiva può essere effettuata con diversi strumenti in dotazione nei centri fisioterapia più attrezzati e professionali. Esistono innanzitutto delle tavolette apposite, inventate da Freeman e Wyke, o lo step a mezza sfera o le pedane mobilielettroniche. > http://www.sanitaria24.it/cat/attrezzature/ginnastica-propriocettiva/

Questi strumenti tendono, durante gli esercizi, a “mettere a rischio” in modo controllato dal fisioterapista, l’equilibrio del paziente che così si trova a doversi impegnare per non cadere (ovviamente ad ogni problema è associata una determinata difficoltà degli esercizi); non cadere significa infatti riuscire a gestire sufficientemente bene il proprio corpo e il suo equilibrio nel mondo circostante.

Quando lo specialista si trova di fronte a un paziente deve per prima cosa valutare l’effettiva necessità di intraprendere un percorso di riabilitazione propriocettiva; in seguito, in base al problema individuale, può scegliere tra le diverse metodologie e i diversi strumenti esistenti.

La riabilitazione propriocettiva può essere utile sia in caso di traumi, sia in caso di malattie neurodegenerative, ma non è da escludere che un buon programma di ginnastica propriocettiva possa essere di grande aiuto anche nei pazienti geriatrici che hanno bisogno di recuperare la coscienza di sé e del proprio corpo nello spazio.

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