La Sindrome di De Quervain è una particolare forma di tendinite che colpisce le guaine sinoviali che avvolgono i tendini del pollice: in particolar modo l’abduttore lungo (o APL) e l’estensore breve (EBP) che fanno muovere in lungo o in abduzione il pollice. Prende il nome dal chirurgo che per primo ne descrisse le caratteristiche: all’epoca questa era chiamata la malattia delle balie, proprio perché affligge soprattutto coloro che sottopongono a ripetuti sforzi e traumi il polso (tra cui, appunto, le balie o le neomamme, che tengono il bambino in braccio per un tempo prolungato) Particolarmente soggetti perciò, sono anche chi ad esempio usa per molto tempo il computer, chi pratica sport come il tennis, chi ricama e cuce o chi suona uno strumento. I sintomi principali sono gonfiore localizzato e dolore acuto non appena viene posta sotto sforzo la mano, anche solo per afferrare degli oggetti o quando si stringe il pugno. Spesso può essere associata alla sindrome da tunnel carpale. Se non curata, può portare a complicazioni fastidiose come la rizoartrosi (artrosi del pollice) e talvolta alla rottura del tendine.
Rimedi contro il morbo di De Quervain
Il primo passo che l’equipe medica compie è effettuare i test clinici del caso (come ad esempio il test di Finkelstein) per valutare la mobilità e l’entità. Spesso può essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico: questo consiste nel praticare un’apertura in anestesia all’arto per rimuovere l’attrito tra la guaina e il tendine e ripristinare il normale funzionamento. In ogni modo, solo in casi in cui il trattamento conservativo non ottiene i risultati sperati si ricorre alla chirurgia. A volte infatti, può bastare un riposo, utilizzo di un tutore, antinfiammatori e fisioterapia. Fondamentali sono le attività assistite da un buon fisioterapista che possono contribuire allo scioglimento del nodo creatosi, e contribuire alla risoluzione del problema senza ricorrere a rimedi finali.
Cosa può fare il fisioterapista?
Spesso, come detto, la fisioterapia aiuta a risolvere questo fastidioso problema alla mano: alcune tecniche d’intervento tattile da parte del fisioterapista infatti, si sono rivelate particolarmente efficaci per lo scioglimento delle aderenze tendinee e per il ripristino del corretto flusso metabolico. Inoltre l’esperto potrà somministrare una serie di esercizi di movimento da effettuare anche da soli, in maniera tale da riabituare la mano lentamente alle sue normali funzioni motorie. Importanti per ridurre il processo infiammatorio, sono l’utilizzo del laser e della tecarterapia. Infine potrà offrire consigli opportuni per trattare la parte infiammata nella maniera più adatta anche quando si è a casa. Certamente, è sempre importante la collaborazione del paziente: costui dovrà assumere posture corrette mentre svolge attività manuali ed evitare di sottoporre l’arto a sforzi eccessivi e ripetuti.