Cos’è la spalla congelata
La capsula articolare è una guaina di tessuto connettivo che avvolge l’ingranaggio articolare e, fungendo da “oliatore”, ne favorisce il movimento. In presenza di spalla congelata, detta anche capsulite adesiva, la capsula appare rigida, si formano aderenze fibrose e l’articolazione perde la sua normale lubrificazione: la mancata elasticità causa dolore e i movimenti della spalla, sia attivi che passivi, vengono gradualmente compromessi. Le cause della spalla congelata non sono tutt’oggi ben chiare; spesso il disturbo può insorgere senza alcun motivo apparente, sebbene siano stati osservati alcuni fattori di rischio quali diabete, problemi cardiovascolari, elevati livelli di colesterolo nel sangue, disfunzioni tiroidee e, seppur con minore incidenza, episodi traumatici a carico della spalla (contusione, frattura, lussazione, etc.).
Spalla congelata: sintomi e decorso
Dolore e rigidità sono le due forme sintomatologiche con cui si presenta la malattia. Inizialmente, nella cosiddetta fase di congelamento, il dolore compare durante alcuni movimenti specifici (allacciarsi la cintura o il reggiseno, pettinarsi i capelli, radersi) e il riposo notturno, divenendo sempre più intenso nel corso delle settimane. Nella fase di congelamento, prevale lo stato di rigidità articolare, con drastica riduzione dei movimenti del braccio. Nella fase di scongelamento, in associazione ad un percorso terapeutico, si assiste alla scomparsa del dolore e ad un graduale recupero della mobilità articolare.
Capsulite adesiva e cura
Oltre ai farmaci antinfiammatori, la fisioterapia è fondamentale nel trattamento della capsulite adesiva, in quanto consente di ridurre il dolore e di ripristinare le normali funzioni motorie della spalla. Se il dolore è troppo intenso, il fisioterapista inizierà con una fase preliminare di terapie ad azione antalgica, gli ultrasuoni, la laserterapia, l’elettroterapia Tens (Elettrostimolazione nervosa transcutanea), i massaggi, la tecarterapia (terapia di Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo). Quest’ultima è un sistema innovativo e altamente efficace che, mediante l’azione di radiofrequenze ad onde lunghe, agisce con un effetto miorilassante, antiflogistico e analgesico, riducendo così sia il dolore che le aderenze fibrose. Successivamente alla fase antalgica, si lavorerà sul recupero del movimento della spalla. Per la spalla congelata gli esercizi di allungamento e mobilizzazione servono a migliorare il movimento e a stimolare la ripresa del tono muscolare. Infiltrazioni intrarticolari di cortisonici e anestetico riducono l’infiammazione e favoriscono i movimenti durante lo stretching. Per la capsulite adesiva la cura fisioterapica garantisce, nel 90% dei casi, un miglioramento della mobilità già entro i primi due mesi di trattamento. Trattandosi di un iter impegnativo e tenendo conto che il dolore e l’impedimento fisico sono causa di un forte stress, è importante affidarsi a fisioterapisti qualificati, che siano in grado di seguire il paziente con professionalità e costante cura e di instaurare con lui un rapporto di assoluta fiducia, al fine di aiutarlo a raggiungere, nel più breve tempo possibile, non solo il benessere fisico ma anche quello emotivo.