Siete delle neomamme? Sicuramente amici e parenti vi avranno parlato della possibilità che vostro figlio possa soffrire di piede piatto.Si tratta di un timore vecchio come l’uomo, in quanto tale problema risale ai tempi degli antichi romani (se non oltre). La parola piede piatto deriva dal latino “pes planus”, perciò nel corso dei secoli migliaia e migliaia di persone ne hanno sofferto.
Cos’è esattamente il piede piatto?
Il piede piatto si manifesta nel momento in cui l’arco plantare è assolutamente piatto, cioè se l’intera pianta del piede è appoggiata sul terreno se ci si trova in posizione eretta.
Tutti noi sappiamo ormai quanto la forma del piede sia di enorme importanza per l’equilibrio e quindi per il benessere di chiunque, adulti e bambini. Ciò perché è il piede a fornire la base d’appoggio del nostro corpo.
Quando il peso è distribuito perfettamente l’equilibrio della persona sarà a sua volta perfetto; se il peso è male distribuito ne conseguiranno mali fastidiosi che interesseranno tutto il nostro corpo. Per fare un esempio, compariranno quasi sicuramente delle mutazioni nei rapporti tra le varie strutture ossee; ciò potrebbe degenerare in situazioni dolorose dei piedi, delle gambe o anche della schiena.
Un piede in salute non si appoggia su tutta la sua pianta, bensì solo su tre punti esatti: la tuberosità calcaneare, le teste del quarto e quinto metatarso, ed infine la testa del primo metatarso. Unendo con una linea immaginaria questi tre punti si riveleranno tre archi plantari, detti anche “volte”. Due di esse sono longitudinali (prendono il nome di “mediale” e “laterale”), una invece è trasversale (e prende il nome di “anteriore”).
I fattori che provocano il piede piatto
Non tutte le mamme lo sanno, ma è normalissimo che i neonati ed i bambini di un paio di anni di età abbiano i piedi piatti. L’arco plantare ha infatti bisogno di diversi anni per svilupparsi in modo completo. Se avete appena avuto il vostro primo figlio non dovete preoccuparvi se i suoi piedi sono piatti: la normale curvatura si svilupperà dopo qualche mese e il vostro piccolo camminerà senza problemi.
Un altro momento in cui il piede assume una forma “piatta” è nella tarda età. Arrivato a 70 anni di età, anche il piede inizia a soffrire delle migliaia di kilometri percorse ed inizia ad appiattirsi. Va comunque ricordato che il fenomeno del piede piatto può comparire anche intorno ai 30, 40 anni di età. In questo caso bisognerà prestare particolare attenzione al problema e considerarlo una sorta di “cartina al tornasole” delle condizioni generali del proprio fisico. Il piede piatto in età adulta è infatti spesso causato da artrite reumatoide, da un peso eccessivo o da forti traumi subiti dai piedi o anche dalle caviglie. Se è vero che l’artrite reumatoide non è sempre risolvibile, è altrettanto vero che i problemi di obesità si possono superare con una dieta equilibrata e che il peso eccessivo può provocare danni ben più gravi del piede piatto, ad esempio l’infarto. Anche i traumi localizzati sono un indizio di un attività fisica errata od eccessivamente intensa. Calciatori, pallavolisti ed altri sportivi devono, anche loro, fare attenzione a questo preciso segnale del corpo: se l’obeso è la persona che pratica poco sport, la persona in forma che soffre di piede piatto evidentemente di sport ne pratica troppo o nel modo sbagliato.
Ma davvero il piede piatto è sempre così grave?
Non bisogna dimenticare che ci sono alcune persone il cui arco plantare non si sviluppa normalmente nemmeno arrivati all’età adulta. Questo non significa che i loro movimenti saranno imperfetti o che soffriranno di particolari problemi
Quali sono i modi più adatti per risolvere questo problema?
Vi è capitato di sentire un forte dolore ai piedi? Questo problema si presenta soprattutto durante lo sport o dopo lunghe camminate? Se questo è il vostro caso, è sempre consigliabile rivolgersi al medico di famiglia. Sarà lui che valuterà il vostro particolare caso e deciderà se inviarvi in ospedale per sottoporvi agli esami più appropriati.
I classici controlli che potreste dover effettuare sono:
– La radiografia. Il piede viene irrorato da una dose di radiazioni (assolutamente non nocive per la salute) per creare delle immagini delle ossa e delle articolazioni del piede. La radiografia è particolarmente utile per diagnosticare l’artrite.
– La TAC: (Tomografia Assiale Computerizzata). Serve a creare precise immagini radiografiche del piede visto da angolature diverse. È più precisa della radiografia.
– Risonanza magnetica. Utilizza le particolarità fisiche delle onde radio. Grazie ad esse e ad una potente calamita si otterranno immagini approfondite delle ossa e delle articolazioni sia dei tessuti molli.
– Ecografia. È un esame con le onde sonore per produrre immagini di tutti i tessuti molli.
Le migliori cure per il piede piatto
Esistono diversi modi per prendersi cura dei piedi piatti.
Vediamone alcune:
I plantari: farmacie e ortopedie vendono vari tipi di plantari, molto efficaci per attutire il problema del piede piatto. Se avete avuto delle difficoltà ad usare i classici plantari venduti in ortopedia, provate a farvi preparare un plantare su misura, ad un prezzo ovviamente più alto.
La chirurgia: se la vostra sofferenza è davvero forte e non avete trovato alcun vantaggio da plantari o scarpe su misura, potreste anche rivolgervi ad chirurgo per un intervento risolutore. Certo, per un po’ di tempo non potrete camminare e dovrete pazientare parecchio prima di tornare a muovervi con agilità ed a praticare attività sportive. Ma il risultato finale ne varrà sicuramente la pena!
Le scarpe su misura: Anche queste calzature, come i planari, sono in vendita in numerose ortopedie.
Lo stretching: Gli esercizi di stretching del tendine non servono tanto a risolvere direttamente il problema del piede piatto, quanto quello del tendine. Infatti chi soffre di piede piatto ha spesso un tendine di Achille molto corto, e i danni da esso derivati amplificano la problematica del piede.