Ne soffrono circa 1- 4 milioni di persone (specialmente dopo i 40 anni di età) e viene considerata una malattia rara, ma si pensa in realtà che sia fortemente sottodiagnosticata, anche perchè spesso i sintomi non si presentano in modo importante o sono associati ad altre manifestazioni legate a malattie concomitanti.
La Sindrome di Sjögren è comunque inserita tra le malattie reumatiche autoimmuni poiché sembra sia causata da una reazione immunitaria eccessiva e negli stadi più gravi rende dolorose articolazioni e muscolatura nelle fasi più acute del decorso della malattia.
Cosa comporta la sindrome di Sjögren?
I sintomi della sindrome sono particolari e spesso sottovalutati. Nella maggiorparte dei casi tutto inizia con una fastidiosa secchezza di occhi e bocca (xeroftalmia e xerostomia).
La sensazione è quella di avere gli occhi appiccicati o di avere sabbiolina fastidiosa che induce allo sfregamento delle palpebre, contemporaneamente la salivazione si riduce rendendo difficoltosa la deglutizione e fastidiosa l’articolazione delle parole.
Questi sintomi, sempre presenti, possono essere accompagnati da secchezza vaginale e della cute in generale e da disturbi ad alcuni apparati interni come reni, polmoni, apparato digerente. A volte vengono coinvolti anche i tessuti connettivi con problematiche che sfociano in artriti gravi come l’artrite reumatoide, vasculopatie o sclerodermia.
Come gestire la sintomatologia?
Per quanto riguarda la xeroftalmia e la xerostomia, è sempre opportuno rivolgersi a un medico affinché prescriva un collirio adeguato che non sia aggressivo con i tessuti; è anche importante proteggere gli occhi dall’aria e dal vento con occhiali da sole quando si è fuori e inumidire l’aria ambientale con umidificatori in ogni stanza, evitando anche di frequentare luoghi in cui si fumi. Per la bocca secca, oltre ai prodotti locali (come spray appositi per inumidire la bocca troppo asciutta) esistono dei farmaci che stimolano la produzione salivare. Inoltre è consigliato bere acqua molto spesso durante la giornata e nutrirsi di cibi possibilmente umidi, evitando quelli più secchi (come schiacciatine o bruschette) che assorbono ulteriormente la saliva presente in bocca. È possibile affidarsi anche a dei rimedi naturali per gestire questi disturbi, ma sempre seguendo il consiglio degli esperti e informando il medico di qualsiasi prodotto venga assunto.
Perché viene la sindrome di Sjögren?
Come per ogni malattia autoimmune, le cause scatenanti non si conoscono. Ciò che i medici hanno constatato è che si possono suddividere i casi in sindrome primaria e secondaria. Nel primo caso la funzionalità di ghiandole salivari e lacrimali è compromessa senza che siano presenti altre malattie autoimmuni, nel secondo caso invece assieme ai sintomi specifici si presentano quelli di altre malattie del tessuto connettivo.
In ogni caso, alcuni anticorpi dell’organismo iniziano a invadere le ghiandole salivari e lacrimali inficiandone la funzionalità. Come questo avvenga è ancora argomento di ricerca; si pensa che un’infezione batterica possa stimolare un gene particolare che attiva alcuni anticorpi, i quali invadono le ghiandole. In questo caso le cause della malattia sarebbero da imputare a una predisposizione genetica associata ad alcuni fattori ambientali.
Come viene diagnosticata la sindrome e cosa fare?
Per una diagnosi accurata il medico reumatologo deve prescrivere alcune analisi di laboratorio che prevedono test di Schrimer, rose Bengala test, BUT per valutare la lacrimazione degli occhi; test di Allison, scialografia, scintigrafia e biopsia delle ghiandole salivari labiali per osservazioni analitiche sulla xerostomia e il Fattore Reumatico che è positivo almeno nella metà dei casi.
Fortunatamente, con un po’ d’attenzione alla funzionalità delle ghiandole e seguendo le prescrizioni mediche, nella maggior parte dei casi è possibile gestire il disturbo in modo assolutamente indolore, riuscendo a raggiungere un’eccellente qualità di vita. La Fisioterapia è molto importante in questi casi per riequilibrare il corpo e la postura, per mantenere in attività le articolazioni con esercizi guidati e specifici. La ginnastica posturale ad esempio con la sua corretta impostazione alla respirazione ad alla consapevolezza del corpo è considerata dai diretti interessati come una ottima attività per contrastare la patologia.