Recentemente chi segue il calcio ha potuto tirare un sospiro di sollievo: Mirko Vucinic, attaccante della Juventus, è stato vittima di una semplice contusione muscolare, niente di grave quindi e lo stesso vale per Lorenzo Insigne, attaccante under 21 del Napoli. È evidente che il calcio, come il rugby e gli altri sport in cui è frequente il contatto tra i giocatori, sia particolarmente soggetto a traumi di questo tipo. Fortunatamente le contusioni raramente si possono considerare gravi e gli atleti possono solitamente tornare a giocare entro breve tempo.
Cos’è una contusione muscolare?
Un forte impatto tra un muscolo e un corpo rigido (che può essere anche un gomito o un ginocchio, in ambito sportivo) può provocare delle lesioni cutanee e sottocutanee che in alcuni casi possono coinvolgere cute, muscolo, tendini e articolazioni.
L’impatto può avvenire quando il muscolo è rilassato o quando è contratto, nel bel mezzo di un’azione sportiva; nel primo caso i tessuti sono abbastanza elastici da “spostarsi” con l’urto e minimizzare i danni, nel secondo caso invece il muscolo è troppo rigido e il contatto può essere estremamente violento.
La contusione è sempre accompagnata da un’ecchimosi, cioè quello che viene volgarmente chiamato livido, e quasi sempre da un ematoma, cioè da un versamento di sangue dovuto alla rottura dei capillari in uno strato più profondo del tessuto.
La contusione causa un forte dolore istantaneo al muscolo colpito e una rapida formazione del livido e dell’ematoma; in seguito permane il dolore al tatto e al movimento.
Si individuano 4 gradi di gravità della contusione: il I grado è decisamente lieve, si presentano dolore ed ecchimosi, ma l’ematoma non sempre si forma; il II grado prevede la rottura dei capillari del sottocute e sono sempre evidenti ecchimosi ed ematoma, il dolore è maggiore e la contrazione del muscolo difficoltosa; il III grado vede il danneggiamento dello stesso tessuto muscolare con l’interruzione di molte fibre e danni ai tendini; il IV e ultimo grado infine è caratterizzato da grave lesione del tessuto muscolare, cutaneo, articolare e tendineo con incapacità totale di contrarre il muscolo e rischio di necrosi.
Come trattare una contusione muscolare?
L’omeopatia e la fitoterapia offrono molte soluzioni per lenire il dolore provocato da una contusione, in particolar modo impacchi e cataplasmi di agrimonia, arnica, cipolla, iperico, lattuga, piantaggine, rosmarino (specialmente insieme a maggiorana, melissa, salvia etimo), aceto di mele e argilla ognuna di esse trattate e lavorate nel modo opportuno, mentre la farmacologia ufficiale consiglia analgesici e antinfiammatori come ibuprofene o FANS.
In ogni caso viene comunque imposto un riposo forzato del muscolo colpito.
Del ghiaccio inizialmente può attutire il dolore e soprattutto può limitare il rischio di edema e dopo 3-5 giorni è possibile, continuando una termoterapia con alternanza di caldo e freddo, cominciare anche delle sedute di stratching e fisioterapia che riabituino il muscolo a muoversi e a contrarsi.
Il recupero è solitamente piuttosto rapido, ma dipende dall’entità del danno; se una contusione di I grado impiega 2-3 giorni a guarire completamente, per una di IV grado può volerci anche un mese di cure e attenzioni.
Fortunatamente le terapie non prevedono quasi mai l’operazione chirurgica. Questa viene consigliata dal medico solo nei casi più gravi, quando è necessario drenare l’edema e ripulire dagli accumuli di sangue i tessuti coinvolti.
Anche fuori dal campo sportivo bambini, ragazzi e adulti possono subire delle contusioni muscolari. Basta una caduta o un piccolo incidente col motorino o la bicicletta a provocare lesioni anche profonde ai tessuti.
È importante non sottovalutare mai il problema; il medico consiglia solitamente di sottoporsi a ecografie e risonanze magnetiche per valutare il livello di gravità del trauma, ma poi sta al paziente avere la costanza di curarsi ed è bene porre molta attenzione in questo, le conseguenze di una contusione non trattata possono infatti essere anche molto fastidiose: la cronicizzazione del dolore, il persistere della limitazione funzionale, la calcificazione dell’ematoma (miosite ossificante) e in questi casi il recupero può protrarsi per ben oltre il mese necessario a trattare le contusioni di IV livello.