La società contemporanea costringe donne e uomini a trascorrere molte ore in attività lavorative sedentarie: gli impiegati, i bancari, gli insegnanti, gli studenti… tutte queste categorie trascorrono sicuramente più tempo seduti che in movimento. La soluzione per ritrovare un salutare equilibrio fisico è sicuramente lo sport, ma che succede quando, dopo una breve attività sportiva, ci si sente spossati, esausti, incapaci di muovere un solo passo in più?
Forse siamo di fronte ad un caso di miastenia!
Cos’è la miastenia
La miastenia è una malattia neuromuscolare che si caratterizza proprio per una notevole debolezza muscolare. Come per quasi tutte le malattie, il termine ha origini greche: myastheneia significa “debolezza muscolare”, dalle parole ??? – muscolo, ? – privativo, e ?????? – forza. Quando è particolarmente intensa, tale patologia è anche definita miastenia grave.
Si tratta di una tipica malattia autoimmune, che fortunatamente è stata studiata in modo approfondito da scienziati di tutto il mondo. Analisi approfondite hanno permesso di scoprire che la debolezza avvertita dai malati di miastenia è provocata da degli anticorpi, responsabile del blocco dei recettori colinergici postsinaptici. Il risultato è l’inibizione dell’effetto stimolante del neurotrasmettitore detto acetilcolina, responsabile della trasmissione nervosa.
Si tratta di una malattia che colpisce circa 100 persone ogni milione di abitanti. Per quanto concerne l’Italia, si calcola che ci siano al momento circa 18.000 persone che soffrono di questa patologia.
La miastenia nei suoi effetti giornalieri.
Al di là di una precisa eziologia, potremo raccontare più semplicemente la miastenia spiegando come colpisce più frequentemente le donne sotto i 40 anni e gli uomini di mezza età, dai 60 anni in su. Come abbiamo detto, una semplice attività fisica come una corsa di una ventina di minuti diventa una vera e propria impresa per chi soffre di miastenia. Ciò che in sostanza succede nel corpo del malato miastenico è un’interruzione della corretta comunicazione fra l’apparato muscolare ed i nervi. Chi soffre di miastenia non potrà quindi effettuare lunghe e rilassanti passeggiate in montagna, nè corroboranti nuotate, in quanto il corpo si affaticherebbe nel giro di pochi minuti. Anche una semplice partita di pallavolo sulla spiaggia può essere foriera di un affaticamento eccessivo, di cui il corpo risente per giorni e giorni.
Come individuare la miastenia?
Il classico sintomo della malattia è un affaticamento a braccia, gambe e muscolatura del collo. Sebbene queste sensazioni possono essere scambiate per un semplice affaticamento muscolare, curabile facilmente con una dieta apposita o con l’assunzione di vitamine, c’è un particolare che può aiutare ad identificare la miastenia: le palpebre del malato sono cadenti e la visione risulta poco chiara. In altri casi, anche se più rari, comparirà difficoltà nel deglutire e nel masticare, fino ad arrivare addirittura ad una parziale paresi facciale.
Gli esami medici per individuare la miastenia
La persona che sospetta di soffrire di questa patologia vorrà ovviamente ottenere delle prove certe. Siccome la miastenia può essere facilmente sottovalutata perchè confusa con patologie meno serie, il modo migliore per ottenere una diagnosi chiara è di effettuare i seguenti esami:
- Test all’edrofonio cloruro:
Per effettuare il test si utilizza l’edrofonio cloruro (Tensilon) tramite iniezione endovenosa. Il Tensilon è un anticolinesterasico, ossia un farmaco che rallenta l’idrolisi dell’acetilcolina da parte dell’enzima colinesterasi ed aumenta brevemente i livelli di acetilcolina nella giunzione neuromuscolare. L’efrodonio cloruro riesce a risolvere il problema della debolezza dei muscoli, ma solo per un periodo di tempo breve. Non si tratta quindi di una cura definitiva.
Nei pazienti con miastenia gravis nei quali sono coinvolti i muscoli oculari l’edrofonio cloruro migliora rapidamente ma brevemente la debolezza muscolare.
2) Test dell’elettromiografia a singola fibra. Conosciuto anche con l’acronimo SF-EMG, questo test controlla la variazione di intervallo di tempo fra due scariche elettriche inviate ai muscoli. Normalmente questo intervallo di tempo deve essere il medesimo. Nel caso l’intervallo aumenti, è probabile la presenza di problemi neuromuscolari, fra i quali ovviamente la miastenia.
3) Raggi X: i raggi X al torace possono evidenziare una miastenia. In questo caso sarà necessaria l’assistenza del computer, in quanto si dovrà effettuare una tomografia computerizzata.
Come curare la miastenia?
Per curare questa particolare malattia ci si dovrà quasi inevitabilmente affidare ai farmaci. I più utilizzati sono la piridostigmina, che è un inibotre dell’acetilcolinesterasi; oppure vari farmaci immunosoppressori,
In alcuni casi la miastenia potrà essere curata per via chirurgica, tramite la timectomia (ossia la rimozione del timo, parziale o totale). L’asportazione del timo porta ad un miglioramento della patologia, ma se ciò non avvenisse (ovvero in caso di miastenia particolarmente gravi) si potrà utilizzare la plasmaferesi o la somministrazione di immunoglobine.