Al di là della suddivisione in base al tipo di danno, le fratture delle vertebre lombari possono essere identificate anche analizzando l’errato movimento responsabile dell’incidente.
Individuare le dinamiche dell’incidente significa poter fornire al campo della prevenzione delle informazioni utilissime per far sì che altre potenziali vittime della frattura sappiano quali movimenti non fare per poter così evitare un incidente grave come quello vertebrale.
– La frattura da estensione
Si tratta di una frattura che può comparire quando si subisce un incidente (per esempio in auto) in cui le vertebre vengono allontanate bruscamente l’una dall’altra. Immaginate ad esempio che la vostra auto si scontri (magari anche solo parzialmente) con un’auto che viaggia a forte velocità in direzione opposta. Ovviamente la vostra cintura di sicurezza vi salverà la vita ma la sua presenza “bloccherà” il corpo che si trova sul sedile, mentre la colonna vertebrale sarà comunque destinata ad allungarsi bruscamente a causa della forza inerziale.
– La frattura da flessione
Non si tratta di un singolo tipo di frattura in quanto può a sua volta essere identificato in due varianti: la frattura da compressione e quella da scoppio.
Nella frattura da compressione una parte della vertebra, quella anteriore, accusa una rottura che determina una diminuzione dell’altezza della vertebra stessa. Fortunatamente la parte posteriore non subisce normalmente delle deformazioni e la frattura rimarrà quindi stabile, senza causare disturbi di tipo neurologico. In questo tipo di fratture la forza che provoca l’infortunio proviene quasi sempre dall’alto verso il basso
– La frattura da scoppio
Si tratta di un infortunio di maggiore entità in quanto la vertebra risulta compressa in entrambe le parti, l’anteriore e la posteriore. È una frattura che può comparire nel caso ci si lanci da una notevole altezza e si cada in piedi senza attutire la caduta piegando le ginocchia o (cosa ancora più utile) rotolando per terra. Questo tipo di incidente può avvenire anche agli sportivi che praticano il Parcour, quella particolare disciplina urbana basata su capriole, salti mortali e balzi da un palazzo all’altro.
– La frattura da rotazione
Si tratta di fratture decisamente rare, provocate da flessioni laterali brusche ed eccessive. Fortunatamente non sono solite arrecare gravi danni in quanto non pregiudicano la stabilità della colonna vertebrale.
– Frattura con lussazione
È una frattura particolare: il tessuto molle collegato all’osso e l’osso stesso si separano dalla vertebra contigua. La frattura è sicuramente instabile e pericolosa in quanto provoca spesso una compressione importante del midollo spinale.
Sintomatologia della frattura delle vertebre lombari
Normalmente il dolore è presente esattamente nella zona fratturata ma in alcuni casi, ad esempio nei malati di osteoporosi, la frattura potrebbe essere quasi asintomatica in quanto negli anziani la frattura vertebrale può avvenire in modo spontaneo.
Le lesioni neurologiche legate alle fratture lombari possono essere identificate con una particolare debolezza e generale intorpidimento. Oltre a ciò possono comparire dei dolori che però impediscono di comprendere la localizzazione esatta della frattura, in quanto essi spesso si avvertono nella zona inguinale, nei glutei o nelle costole,
Gli esami migliori per individuare le fratture lombari
Fra gli esami che si possono effettuare in ospedale la radiografia è il cosiddetto “esame di partenza”, indispensabile per valutare l’entità del danno causato alla frattura. Le lastre saranno effettuate in proiezione antero-posteriore e laterale. La proiezione laterale può assistere nell’individuazione delle diminuzioni in altezza della vertebra.
La TAC può invece essere utile per riconoscere i restringimenti del canale spinale e per escludere le fratture da scoppio, che si possono individuare visualizzando al lamina e tutti gli elementi posteriori delle vertebre.
Nel caso in cui lo specialista voglia misurare la densità ossea del paziente, attualmente il metodo migliore è la MOC (Mineralometria ossea computerizzata). Utilizzando un apparecchio a raggi Xm gli specialisti possono quantificare la densità ossea del paziente su una scala del T-score, un numero che diminuisce con la gravità della situazione del paziente.
Avremo quindi questi livelli:
· Normalità: T-score fino a -1 compreso
· Osteopenia iniziale: T-score che va da -1.1 a -1,5
· Osteopenia: T-score che varia fra -1,6 e -2,5
· Osteoporosi: T-score addirittura sotto il numero di -2.5
Osteoporosi grave: T-score inferiore a -2.5 unito a una o più fratture
Esistono inoltre dei test ortopedici particolari utilizzati specialmente per comprendere l’entità delle fratture della quarta e quinta vertebra lombare (ovvero la L4 e L5).
Tale test si basa su:
– esame neurologico delle gambe
– esame clinico lombare tramite palpazione delle vertebre
– test di Lasegue (ossia un test di stiramento del nervo sciatico)