Se siete degli amanti dello sport, sapete bene come la caviglia abbia un’importanza fondamentale praticamente in qualsiasi sport. Dal tennis al calcio alla pallacanestro, le caviglie sono sollecitate in modo quasi ininterrotto e devono essere sempre tenute d’occhio.
Una delle problematiche più preoccupanti per la caviglia dello sportivo e l’artrosi. Come sappiamo, l’artrosi è una patologia degenerativa e se non curata in modo efficace può peggiorare sempre più, fino a compromettere ogni attività sportiva.
La caviglia: anatomia dettagliata.
Per comprendere i danni provocati dall’artrosi dobbiamo prima comprendere nel dettaglio come è fatta la nostra caviglia.
Si può considerare la caviglia come un vero e proprio snodo, che funge da articolazione per il piede e la gamba. Le tre articolazioni della caviglia sono:
- Articolazione tibio-tarsica: articolazione mobile formata da tibia e fibula della gamba e
- l’astragalo del piede: viene stabilizzata dalla capsula articolare fibrosa e da 4 legamenti: mediale, laterale, anteriore e posteriore.
- articolazione tibio-peronea distale: è’ una articolazione di tipo ipomobile nella quale i capi ossei tibia e perone hanno una ridotta ampiezza di movimenti.
- articolazione astragalo-calcaneare o talo-calcaneare. I capi ossei che si articolano sono il talo o anche astragalo ed il calcagno.
Da un punto di vista teorico tutte e tre le articolazioni possono essere colpite da artrosi.
La pratica è però notevolmente diversa, in quando è l’articolazione astragalo-calcaneare ad essere quasi sempre interessata da questa patologia. Ciò perché è essa, a sopportare il peso corporeo nella sua quasi completa interezza e a rischiare la maggiore usura.
Sviluppo dell’artrosi in dettaglio
L’artrosi si sviluppa partendo dalle cartilagini ialine (quelle prive di fibre elastiche), le quali iniziano a diventare più sottili e ad essere intaccate da fessure. Il primo risultato di questo peggioramento delle condizioni cartilaginee è un problema di attrito, soprattutto durante i movimenti, da cui deriva una fastidiosa infiammazione. L’infiammazione tende a cronicizzarsi (soprattutto negli atleti, che sfruttano l’articolazione in modo intenso) ed a provocare un dolore sempre più acuto a mano a mano che la cronicizzazione peggiora.
Va ricordato che l’artrosi della caviglia ha un’incidenza decisamente minore rispetto a quella del ginocchio o dell’anca. Si tratta di una patologia che interessa le persone mature (oltre i 65 anni) e in particolar modo gli anziani (over 70 ed over 80).
Eziologia dell’artrosi
Fra la sintomatologia dell’artrosi della caviglia ricordiamo:
- particolare gonfiore dell’articolazione: inevitabile conseguenze del processo di infiammazione.
- acuto dolore: purtroppo l’artrosi non è solo molto fastidiosa, è anche decisamente dolorosa. Il male è causato dall’assottigliamento delle cartilagini di cui si parlava in precedenza. Nel caso ci siano osteofiti (il termine indica quelle delle proiezioni ossee – la cui causa è un accumulo di calcio – che si formano lungo le cartilagini articolari).
- rigidità della articolazione e problemi nella sua funzionalità: La rigidità impedisce la fluidità dei movimenti e la conseguente contrazione provoca ipertonia. L’articolazione è sempre più impedita nella sua normale funzione, fino a provocare nei muscoli una quasi totale rigidità.
- instabilità articolare: a causa delle modifiche che colpiscono le teste ossee i rapporti anatomici fisiologici si compromettono, causando una notevole instabilità nel giunto articolare.
Cosa provoca l’artrosi della caviglia?
I fattori sono numerosi e spesso, coesistendo, agiscono in una sorta di “perversa sinergia”. I più importanti sono:
Precedenti traumi della caviglia, quali distorsioni, lacerazioni e contusioni.
Ereditarietà: provate a fare un rapido sondaggio familiare: se i vostri genitori, nonni o zii hanno sofferto di questa malattia è (purtroppo) probabile che capiti anche a voi. Ovviamente non c’è nulla di certo, ma una predisposizione genetica rende sicuramente consigliabile dei controlli accurati.
Patologie a base autoimmune: queste patologie provocano una notevole infiammazione articolare, la quale a sua volta rende più probabile lo sviluppo dell’artrosi. Pensiamo ad esempio all’artrite reumatoide: lo sfortunato o la sfortunata che ne soffre potrebbe essere “condannata” anche a soffrire di artrosi alla caviglia. Anche in questo caso è d’obbligo effettuare degli utili controlli preventivi.
Stato di obesità o sovrappeso: va da sé che la caviglia, già normalmente molto sollecitata da un peso nella norma, soffre particolarmente quando il peso che deve sostenere è il 20-30% in più di quello di una persona in piena forma. Cercate quindi di dimagrire: le vostre caviglie vi ringrazieranno e la vostra salute non potrà che avvantaggiarsene!
Sport “estremi”: in questo caso il termine “estremo” non indica il tipo di sport, quanto piuttosto il modo in cui lo si pratica. Non stiamo perciò parlando di parapendio o alpinismo, quanto di attività “normali” quali il calcetto o la pallacanestro. Se queste attività vengono eseguite molto spesso, su terreni sconnessi e (soprattutto) con un’attrezzatura inadatta, il risultato potrebbe essere un’attività eccessivamente usurante per le caviglie. Se proprio dovete fare tanto sport, fatelo con le attrezzature giuste: comprate un paio di scarpe adatte alla vostra attività sportiva e spendete senza paura quei 30. 50 euro in più: le vostre caviglie vi ringrazieranno!