Possiamo dividere il trauma cranico in due macroinsiemi:
1) danno focale
2) danno diffuso
Il danno focale, come dice la parola stessa, indica un trauma focalizzato in una singola area del cervello. Questo tipo di danno si manifesta con caratteristiche simili a quelle di un danno organico, quale emiparesi, o vari tipi di deficit neurologici di tipo focali. Pensiamo ad esempio alla contusione cerebrale o all’emorragia intracranica. L’emorragia è provocata dalla lesione di un vaso sanguigni del cervello.
Il danno diffuso interessa ovviamente varie aree e può presentarsi sotto forma di concussione (un’accelerazione o torsione o decelerazione del cervello a causa di un movimento improvviso; pensiamo, ad esempio, al classico k.o. del pugilato, quando il cervello “sbatte” contro la scatola cranica e si “spegne” per proteggersi). Altra manifestazione tipica è il coma, che può essere anche leggero: il cosiddetto “coma vigile”.
I cinque stati anormali di coscienza provocati dal trauma cranico
In letteratura troviamo cinque stati anormali di coscienza, i cui nomi, in ordine di gravità, sono:
– stupor
– coma
-stato vegetativo persistente
– sindrome locked-in
– morte cerebrale
Stupor: è la forma meno grave dello stato anormale. La parola “stupor” deriva dal latino e significa ovviamente “stupore”. Il paziente risulterà incapace di rispondere se chiamato per nome. Si troverà quindi in una leggera forma di incoscienza, dalla quale però potrà essere risvegliato con un forte scossone o anche con un classico pizzicotto.
Coma: completo stato di incoscienza. In questo caso il paziente non risponderà né ai richiami verbali, né agli scossoni né ad alcun tipo di stimolo fisico o verbale. Nonostante il termine “coma” richiami alla mente una patologia grave, si tratta in realtà di una reazione protettiva del corpo umano, che “prende tempo”, in attesa di ritrovare in modo naturale l’equilibrio.
Stato vegetativo persistente: il termine “stato vegetativo” è ormai universalmente conosciuto, ma spesso viene erroneamente associato ad una completa assenza di attività cerebrale, cosa che non è del tutto veritiera. Il paziente in stato vegetativo non può percepire gli stimoli ambientali ma continua ad avere un normale ciclo di veglia-sonno e può anche trovarsi in periodi di vera e propria veglia.
Sindrome “locked in”: il termine inglese “locked in” significa “chiuso dentro”, ed è proprio ciò che accade a queste persone, che si ritrovano “chiuse dentro” il proprio corpo, incapaci di muoversi ma, purtroppo, completamente coscienti di ciò che avviene intorno a loro. Si tratta di uno stato particolarmente temibile, a volte presentato anche in qualche film dell’orrore: il paziente è come paralizzato; può sentire le voci delle persone intorno a sé ma non può muoversi, parlare, nemmeno sbattere gli occhi.
Morte cerebrale: è lo stato più grave, quello in cui l’attività cerebrale è completamente assente a causa di danni ingentissimi agli emisferi cerebrali. Dal punto di vista legale la morte cerebrale compare quando il paziente viene sottoposto a tre esami a distanza di tre ore l’uno dall’altro. Se in tutti i tre casi l’elettroencefalogramma risulta piatto (privo quindi di attività del cerebro), viene dichiarata la morte cerebrale irreversibile.
La comparsa dell’ictus dopo un trauma cranico
Come sappiamo, un danno al cervello si accompagna quasi sempre in un danno al sistema vascolare, ossia al sistema preposto a portare il sangue alle cellule cerebrali. Se i vasi sanguigni interessati dal danno sono di piccole dimensioni, il danno potrebbe non avere conseguenze avvertibili per il corpo del paziente, ma nel caso in cui ad essere danneggiata è un’ arteria maggiore, potrebbe comparire un pericoloso ictus. La patologia appare in due casi specifici:
– nel caso della formazione di un pericoloso coagulo sanguigno nel luogo in cui l’arteria è danneggiata
– nel caso avvenga un sanguinamento dell’arteria, un’emorragia che “battezza” l’ictus con l’appellativo di “emorragico”
Dal punto di vista eziologico, ci troveremo di fronte ad un ictus causato dal trauma cranico nel caso in cui, entro pochi giorni dall’incidente, compaiano vomito, cefalea e (nei casi più gravi) convulsioni o addirittura la paralisi di un lato del corpo del paziente. In alcuni casi potrebbe comparire un preoccupante aneurisma cerebrale.
Coaguli di sangue possono svilupparsi anche in altre parti della testa. Sintomi come cefalea, vomito, convulsioni, paralisi da un lato del corpo, e stato di semi-incoscienza che si sviluppano entro alcuni giorni dalla lesione alla testa possono essere causati da un coagulo di sangue che si forma nel tessuto di uno dei seni paranasali o frontali, che sono cavità piene di aria, adiacenti al cervello. Altri tipi di lesioni vascolari includono il vasospasmo e la formazione di aneurismi.