Quando si parla di strabismo di solito il pensiero va ad un problema degli occhi (che poi non è sempre un problema: avete mai sentito parlare dello strabismo di Venere?) e certo non si pensa alle proprie gambe o, men che meno, alle proprie rotule. Eppure lo strabismo può essere anche rotuleo e, come dice il nome, interessare la rotula causando delle problematiche anche notevoli.
In questo articolo ne illustreremo le caratteristiche peculiari, la prevenzione per evitare di incappare in questo infortunio e, nel caso se ne soffra già, le cure più efficaci per risolverlo rapidamente e definitivamente.
Cos’è lo strabismo rotuleo?
Per strabismo rotuleo intendiamo una problematica a volte molto dolorosa provocata da una difficoltà nello scorrimento della rotula. Essa prende anche il nome di disallineamento dell’apparato estensore o pure quello di dolore rotuleo. La patologia nasce da una deviazione della rotula rispetto al suo normale allineamento sull’asse del femore; tale deviazione può essere sia verso l’esterno che verso l’interno del corpo ma la patologia sarà all’incirca la medesima. Il risultato è che lo scorrimento della rotula nella troclea femorale è difettoso e foriero di ulteriori problematiche se non curato per tempo.
Il problema maggiore provocato da questa deviazione interessa i legamenti del ginocchio, che rischiano di stirarsi; inoltre può comparire una pericolosa pressione da parte della rotula che va ad interessare il femore.
La gravità dello strabismo rotuleo è data dal fatto che se non viene curato tempestivamente può peggiorare sempre più; è quindi necessario non sottovalutare i piccoli campanelli d’allarme lanciati dalle nostre rotule e, nel caso di dubbi, consultare il prima possibile il vostro medico che nel caso lo ritenga necessario potrà richiedere l’intervento di un fisioterapista esperto.
I sintomi dello strabismo alla rotula e la valutazione della sua gravità
Il sintomo primo e principale dello strabismo alla rotula è il dolore fisico: forte, intenso, tale dolore compare soprattutto quando l’infortunato (che forse ancora non sa di esserlo) permane nella medesima posizione per un periodo prolungato. La qualità del dolore può variare: a volte è un dolore intermittente, più spesso è bruciante e continuo. Ovviamente la parte dolente sarà quella della rotula ma non è escluso che si avvertano dei dolori anche in altre zone intorno al ginocchio, sebbene saranno quasi sempre di minore entità.
Al di là del dolore lo strabismo presenta una fenomenologia anche prettamente fisica, ovvero il rigonfiamento della parte lesa, a volte in modo così estremo da impedire i normali movimenti o addirittura da rendere impossibile l’uso di pantaloni se non quelli di un’ampia tuta.
Ma al di là dei sintomi dello strabismo ciò che è fondamentale per combatterlo in modo efficace è di definirne con precisione la gravità. Il passaggio da un cosiddetto “grado di gravità” all’altro determina infatti un differente approccio alla cura ed è evidente come una soluzione efficace si debba basare su un responso medico che sia il più preciso possibile. Tale responso sarà comunque di non facile soluzione in quanto nel caso dello strabismo alla rotula basta un disallineamento di pochi millimetri per creare una condizione patologica di grado differente.
La gravità dello strabismo rotuleo viene definita in base al grado di disallineamento tra rotula e troclea femorale. A tale proposito si consideri che sono sufficienti pochi millimetri di disallineamento per alterare considerevolmente la meccanica fisiologica.
I gradi di gravità sono 4:
1° grado, detto di “iperpressione esterna”: è il caso meno grave in quanto la rotula si trova ancora ben al centro della troclea femorale; tuttavia sussiste una notevole pressione nella zona della parete laterale, che se non affrontata per tempo con un tutore potrebbe portare la gravità dell’infortunio fino al 2° grado.
2° grado, detto di “sublussazione”: è un caso un po’ più grave in quanto la rotula appare lateralizzata anziché al centro della gola della troclea femorale (ciò soprattutto nei primi gradi di flessione) e rientra in sede solo quando la flessione è completa
3° grado, detto di “lussazione ricorrente”: siamo ora in una situazione decisamente compromessa, in quanto la rotula tende ad uscire dalla sua sede naturale molto spesso; ciò avviene in un momento preciso: quello della flessione. La rotula può ancora ritornare naturalmente in sede, ma ciò causa un notevole dolore accompagnato da uno schiocco delle ossa decisamente sinistro.
4° grado, detto di “lussazione cronica”: è la situazione di massima gravità in cui la rotula è praticamente sempre al di fuori della troclea femorale, con tutte le gravi conseguenze del caso. Se siete sovrappeso o temete di incorrere nella lussazione cronica perché non avete curato tempestivamente la lussazione di grado precedente, rassicuratevi: questa grave lussazione avviene quasi sempre a causa di problematiche congenite, non a causa di obesità o mancate cure di patologie minori.
Le principali cause dello strabismo rotuleo
Iniziamo col dire che questa patologia è decisamente comune (colpisce ben il 10% della popolazione) e interessa più le giovani donne che gli uomini. Non si è ancora compreso con chiarezza la ragione di questa “preferenza” da parte della patologia verso le giovani adulte ma si ipotizza che ciò dipenda dal particolare tono muscolare delle ragazze, che le renderebbe più soggette ad incappare in questo spiacevole infortunio.
Lo strabismo rotuleo, come molte altre patologie, non dipende da un’unica causa ma ciò non toglie che una delle principali e più comuni sia il sovrappeso. È indubbio infatti che un peso eccessivo (quando non addirittura una vera e propria obesità) possa provocare un carico eccessivo soprattutto sulle ginocchia e di conseguenza sulle rotule. In questo caso una dieta potrà risolvere in parte, se non addirittura completamente, il problema. Tuttavia anche delle persone in perfetta forma fisica e dal peso non eccessivo potrebbero soffrire di questo acuto dolore al ginocchio; in questo caso la responsabilità non sarebbe da addurre ad una cattiva alimentazione quanto a cause meramente strutturali quali il piede pronato (una patologia in cui il tallone del piede risulta inclinato in modo eccessivo verso l’interno mentre, al contrario, il calcagno e la parte anteriore del piede vengono spinti in direzione esterna).
Altre possibili cause sono:
- l’aplasia (cioè il mancato sviluppo) dei condili femorali (ossia quelle piccole protuberanze situate sulle estremità inferiori del femore). Appare evidente come la loro assenza renda più instabile la struttura rotulea.
- le varie alterazioni nella forma della rotula (una rotula non anatomicamente corretta sarà per definizione poco stabile)
una minor forza del muscolo vasto mediale rispetto a quello vasto laterale. Il muscolo vasto mediale è uno dei quattro capi che insieme vanno a formare il muscolo quadricipite . Esso ha origine nel labbro mediale e si inserisce nella patella grazie ad un tendine che condivide con gli altri capi. Il muscolo vasto laterale si trova ovviamente nel lato esterno della coscia e quando la sua potenza è superiore a quella del muscolo mediale la rotula, compressa fra due forze diseguali, si dirige inevitabilmente verso il lato interno, destabilizzandosi.
la retrazione della bandelletta ileo-tibiale (ossia l’infiammazione della zona ileo-tibiale posizionata nella fascia laterale del femore) - la retrazione del bicipite femorale
- la retrazione del legamento alare esterno(ossia uno dei legamenti posizionati ai lati della rotula, il cui compito è di evitare eccessivi movimenti della patella in direzione laterale. La patella è un osso sesamoide, quindi di infime dimensioni, che si trova nel tendine del muscolo del quadricipite della coscia)
Le migliori soluzioni per lo strabismo rotuleo
Al di là della soluzione della dieta per chi è sovrappeso od obeso, il modo migliore per risolvere i problemi del posizionamento della rotula è dato dall’applicazione seria e continua in esercizi con cui potenziare il muscolo vasto mediale ed allungare il muscolo vasto laterale.
Nei casi più gravi si potrebbe anche pensare ad un risolutivo intervento chirurgico ma esso non è sempre necessario, nemmeno per chi pratica assiduamente uno sport. In molti casi infatti sarà sufficiente indossare una pratica ginocchiera per ottenere quel sostegno necessario a stabilizzare la rotula in modo efficace. Se invece la situazione fosse così grave da non poter essere risolta con una ginocchiera, per quanto professionale essa sia, sarà effettivamente necessario rivolgersi ad un chirurgo specializzato nel ginocchio, meglio ancora se ad un esperto di medicina sportiva. Ciò è necessario in quanto la procedura di intervento per risolvere lo strabismo può variare notevolmente da caso a caso. Normalmente infatti si cerca di risolvere la problematica che ha provocato il disallineamento rotuleo. A volte però non si riesce ad intervenire immediatamente; ciò a causa di una colpevole superficialità dell’infortunato, che tende a trascurare importanti campanelli d’allarme quali dolori e difficoltà di movimento. Alcune persone soffrono della classica sindrome del “preferisco non sapere” e piuttosto che recarsi immediatamente da uno specialista per risolvere il problema cercano di procrastinare il più possibile il “terribile” momento della verità. Il risultato di questa esitazione potrebbe essere molto grave soprattutto per una parte del corpo come la rotula, tanto delicata quanto importante. Dovete infatti sapere che lo strabismo rotuleo può nel medio periodo provocare una artrosi dolorosa e destabilizzante. Se non curato tempestivamente quindi potrebbe non esserci altra soluzione che impiantare una protesi, con tutte le conseguenze del caso (maggiore complessità dell’operazione, incertezza sui risultati).