L’articolazione del gomito è abbastanza semplice, ma comunque soggetta a traumi e distorsioni anche in relazione al tipo di movimento che quotidianamente è costretto a compiere, non solo per le attività sportive, ma anche per quelle lavorative o semplicemente domestiche.
Come è fatto un gomito e come può rompersi il capitello?
Il braccio è costituito principalmente da 3 ossa: l’omero, che va dalla spalla al gomito e il radio che con l’ulna sostiene l’avambraccio dal gomito al polso. Il radio è il più piccolo osso lungo del braccio e nella sua area prossimale, quella vicina al gomito, presenta una tuberosità detta capitello radiale, che si incastra con l’ulna per l’articolazione radio-ulnare; entrambe le ossa dell’avambraccio si articolano poi con l’omero a formare il gomito vero e proprio, sostenuto da tendini e legamenti che conferiscono la giusta elasticità e tensione affinché il braccio possa flettersi, estendersi e torcersi entro i limiti naturali.
La frattura del radio prossimale può essere causata da un forte trauma nella parte esterna del gomito oppure da una brutta caduta a mano aperta e spesso porta con sé lesioni anche ai tendini e alle altre strutture ossee o connettive che costituiscono l’articolazione; in particolare la frattura del capitello è spesso associata alla lesione del legamento collaterale ulnare o radiale.
Quali sono i sintomi di una frattura al gomito?
La sintomatologia di una frattura del capitello radiale non è differente da quella di qualsiasi altra frattura delle ossa lunghe: dolore, gonfiore, ecchimosi e rossore accompagnati da una limitazione funzionale più o meno marcata in base al tipo di frattura.
Gli specialisti suddividono infatti le possibili fratture del gomito in 4 tipologie diverse: la frattura di tipo I è la meno grave, è una frattura composta e l’articolazione ne è coinvolta solo in minima parte; se invece i frammenti ossei sono separati l’uno dall’altro da almeno 2 mm di spazio allora si parla di frattura di tipo II e in questo caso gli spezzoni possono essere anche ruotati rispetto alla posizione originale; nella frattura di tipo III il capitello si rompe in tanti frammenti e se questa è accompagnata da lussazione del gomito si ha una frattura di tipo IV.
Come viene trattata la frattura?
In base alla gravità del trauma e dal tipo di frattura presente il medico attua la terapia migliore.
Innanzitutto, prima di decidere come approcciare al problema, vengono effettuati degli esami strumentali come radiografie o RMN.
Una volta che la situazione del gomito è chiara si procede con il trattamento che può essere cruento o incruento.
Il trattamento incruento è possibile nei casi in cui la frattura è composta (tipo I) e prevede l’immobilizzazione dell’arto con un tutore per qualche giorno e una precoce mobilizzazione del gomito mediante fisiokinesiterapia, per evitare future rigidità dell’arto.
Nel caso di fratture di tipo II i frammenti di osso possono essere rimossi chirurgicamente, se sono piccoli o comunque riposizionati e nel caso in cui un tutore non sia sufficiente è possibile utilizzare delle viti o dei perni per fissare i frammenti più grandi.
La chirurgia è inevitabile nelle fratture di tipo III che prevedono la presenza di più frammenti e presentano anche lesioni ai tessuti molli che è necessario riparare. È poi possibile inserire una protesi ed è fondamentale sottoporsi a una fisioterapia specifica, ma è possibile che non venga recuperata l’estensione originaria del braccio.
Questo vale anche per le fratture di tipo IV che come complicanze generali prevedono anche il rischio di lesioni neurovascolari, di infezioni e di sindrome compartimentale. Nei casi più difficili (per fortuna piuttosto raramente) può capitare che si rompano le viti e i perni, si allineino male le ossa o si immobilizzi l’articolazione.
È possibile prevenire?
La frattura del gomito è causata quasi sempre da traumi indiretti, quindi è difficile poter attuare una prevenzione vera e propria. È solo possibile cercare di proteggere il più possibile i gomiti durante le cadute e nel caso di bambini imporre l’uso delle gomitiere quando possibile.