Disturbi cervicali: come si presentano.
In seguito ad un trauma a carico della cervicale – si pensi per esempio al classico caso del “colpo di frusta” dovuto a tamponamenti automobilistici – oppure a posture cronicamente scorrette, patologie specifiche (ernia del disco, artrosi, stenosi cervicale) o periodi di intenso stress, la muscolatura del collo spesso finisce per irrigidirsi, contraendosi eccessivamente per naturale difesa. In questo modo la struttura posturale della zona interessata viene a modificarsi in modo significativo determinando, per esempio, la perdita della fisiologica condizione di “lordosi” cervicale (la colonna perde la sua naturale curvatura) la quale, a sua volta, produce una rettilineizzazione del rachide cervicale o al contrario una iperlordosi.
La riabilitazione incomincia dal quotidiano.
In questo caso, ed in tutti i casi in cui il consiglio dello specialista lo raccomandi, è bene ricorrere a percorsi di riabilitazione cervicale che, mediante esercizi appositi e utili accorgimenti quotidiani da portare avanti costantemente nel tempo, consentono il recupero della completa funzionalità del collo e della parte alta delle spalle, con benefici evidenti sulla mobilità delle braccia e della schiena, limitando i fastidi e i dolori a carico della zona interessata.
Le modalità del trattamento riabilitativo.
Nel caso di traumi, dopo una prima fase di immobilizzazione tramite collare per esempio è caldamente consigliato dormire con un cuscino adeguato ed evitare tutte le situazioni di forzatura posturale a carico della zona cervicale. Parallelamente, nei casi meno gravi di cervicalgia cronica o disturbi analoghi di minor impatto, è bene mettere in pratica con costanza alcuni semplici esercizi per la cervicale. Di norma il trattamento riabilitativo è costituito da esercizi di stabilizzazione, allungamento (o stretching), ginnastica posturale e mobilizzazione del rachide cervicale e delle spalle.
Alcuni consigli pratici per iniziare.
Studi recenti dimostrano che questi interventi sono in grado di diminuire sensibilmente il dolore e far regredire l’insorgenza di un disturbo, quello del dolore cervicale, che colpisce circa il 10% della popolazione.
L’allungamento laterale, anteriore e posteriore del collo con l’aiuto delle braccia è un esercizio base per la cervicale, a patto che sia eseguito con delicatezza, facendo bene attenzione a ritornare lentamente alla posizione originaria e ad osservare un periodo di allungamento non inferiore ai 20 secondi. Lo stesso discorso vale per le circonduzioni complete del capo in senso orario ed antiorario, da effettuarsi da seduti con la schiena eretta o per l’allungamento laterale del collo, sempre da seduti, tirando con la mano dietro la schiena il polso del braccio opposto alla direzione dell’allungamento.
Il consiglio principale rimane però sempre quello di rivolgersi ad uno specialista e ad un fisioterapista il quale, una volta valutato attentamente il caso specifico, sarà in grado di individuare la soluzione migliore al disturbo particolare del soggetto, diminuendo il rischio di cronicizzazioni e consentendo un pieno recupero della funzionalità cervicale.