Un forte trauma sulla gabbia toracica per incidente sportivo, stradale o domestico, può provocare un’incrinatura di una o più costole. L’incrinatura è senza dubbio meno grave della frattura, ma deve essere tenuta bene in considerazione e non va sottovalutata.
La gabbia toracica: come è fatta?
La gabbia toracica ha lo scopo di proteggere gli organi interni, specialmente polmoni e cuore, da traumi e conseguenti lesioni pericolose per la sopravvivenza. La gabbia toracica è costituita da 12 paia di costole unite alla colonna vertebrale da articolazioni ossee e allo sterno da strutture cartilaginee. Le 7 coppie di coste più in alto sono direttamente attaccate allo sterno, le successive 3 coppie sono collegate con le sovrastanti e le ultime 2 sono invece le coste fluttuanti e forniscono soltanto una parziale protezione laterale. La struttura cartilaginea è necessaria perché, essendo più elastica del tessuto osseo, permette la dilatazione durante l’inspirazione. Quando respiriamo infatti, la gabbia si dilata e si restringe ed è per questo che quando qualcosa si incrina o si frattura, il dolore può essere molto forte e la respirazione può risultare difficoltosa.
Quali sono i sintomi delle costole incrinate?
Il sintomo caratteristico delle costole incrinate è uno soltanto: il dolore quando la gabbia toracica viene messa sotto stress con dei colpi di tosse, dei movimenti del dorso o anche semplicemente con la respirazione. Se si manifestano tali sintomi è opportuno rivolgersi a un medico specialista che solitamente prescrive degli esami specifici. Normalmente gli esami diagnostici consistono in raggi X o Risonanza Magnetica; quest’ultima è decisamente più efficace per riscontrare le fratture composte e le incrinature anche nella parte cartilaginea che spesso non vengono invece evidenziate con le radiografie.
Ancor prima di recarsi dal medico però è possibile capire la gravità del danno innanzitutto valutando la posizione delle proprie costole. Se sono in sede (nel caso di incrinature o fratture composte) la situazione è meno grave e il soccorso medico può avvenire con una certa calma (ma è comunque necessario). Se invece è presente uno spostamento dei frammenti, è necessario che l’intervento dei professionisti sia assolutamente tempestivo (anche perché il dolore è sicuramente molto forte) in quanto si prefigura la possibilità di forare o comunque ledere l’aorta, il cuore o un polmoneprocurando danni ben più gravi che possono sfociare anche nella morte.
Come vengono trattate le costole incrinate?
Fortunatamente nella maggior parte dei casi le costole sono solo incrinate e l’intervento immediato prevede esclusivamentel’apposizione di ghiaccio sull’area lesa, che potrebbe in alcuni casi presentarsi leggermente gonfia per l’afflusso di sangue dovuto a qualche piccolo vaso che si è rotto. Il ghiaccio deve rimanere per qualche ora e almeno fin quando non si raggiunge uno studio medico.
Qui lo specialista ortopedico valuta la gravità del problema e quando necessario prescrive degli antidolorifici, che sono però decisamente più necessari in caso di fratture vere e proprie.
Fino a qualche tempo fa si usava mettere dei bendaggi abbastanza stretti da impedire spostamenti interni delle costole, ma adeguatamente morbidi da permettere la respirazione; oggi questo provvedimento non viene più preso in quanto le fasciature in alcuni casi possono creare maggiori problemi di solidificazione senza apportare significativi miglioramenti al dolore provato dal paziente.
I tempi di guarigione dipendono molto dal tipo di trauma e dal numero di costole lese. Solitamente un incrinatura impiega dai 20 ai 40 giorni per risaldarsi, un po’ di più se la lesione è sulla struttura cartilaginea che, meno irrorata di quella ossea, impiega un lasso di tempo maggiore a rimarginarsi.
Questo tipo di trauma è frequente negli sportivi, in particolar modo gli sciatori, ed è opportuno che, nonostante l’intensa voglia che gli sportivi hanno di riprendere gli allenamenti il prima possibile, si attenda il tempo necessario consigliato dal medico, altrimenti una lesione di bassa o media gravità può peggiorare evolvendo in qualcosa di più serio.
In fondo il riposo e qualche antidolorifico (solo per chi ne ha bisogno) è l’unica terapia possibile e certamente non è la più difficile a cui sottostare: servono solo pazienza e tranquillità.