La scoliosi è un dismorfismo della colonna vertebrale, la quale presenta delle curve non naturali.
Tale problematica interessa decine di milioni di persone nel mondo. Nei soli Stati Uniti d’America le persone che soffrono di scoliosi sono circa 7 milioni.
Non bisogna però pensare che esista un solo tipo di scoliosi, tutt’altro: si tratta di varie patologie, differenti fra loro.
Le più frequenti sono la scoliosi congenita, la scoliosi neuromuscolare, quella idiopatica e la scoliosi degenerativa (detta anche “adulta”)
La Scoliosi Congenita
Questa scoliosi, lo dice il nome stesso, compare con la nascita del paziente. Essa è infatti provocata da delle malformazioni congenite, ovvero già presenti nel corpo del giovane paziente quando si trova ancora nel grembo materno. Le prime avvisaglie della scoliosi avvengono dopo poche settimane dalla nascita. Essa è provocata spesso da una vertebra non completamente sviluppata. Questo tipo di squilibrio prende il nome di “emivertebre” e da esso deriverà una crescita non armoniosa della colonna vertebrale. In alcuni casi le vertebre non si segmentano nel modo dovuto, causando così il formarsi del cosiddetto “blocco spinale”.
La Scoliosi Neuromuscolare
Questo tipo di dismorfismo colpisce i bambini che soffrono di disturbi del sistema nervoso, ad esempio della terribile spina bifida, o dell’altrettanto perniciosa distrofia muscolare. I giovani che soffrono di questa patìa hanno una spina dorsale poco robusta, che non regge il peso del loro stesso corpo. La colonna vertebrale tende quindi ad assumere la forma di una C maiuscola.
Normalmente i parenti dei bambini colpiti da scoliosi neuromuscolare non danno particolare attenzione alla malattia, in quanto sono completamente concentrati nel cercare di risolvere il problemi legati alla spina bifida od alla distrofia, entrambi responsabili di sofferenze ben superiori a qualsiasi scoliosi.
La Scoliosi Idiopatica
Di tutte le scoliosi, questa è la più misteriosa. La parola “idiopatica” sta appunto ad indicare una causa sconosciuta. Il termine “Idiopatico” deriva dal greco “idios” (se stesso) e “pathos” (sofferenza, dolore), indica quindi una sofferenza che nasce da sé, che non deriva da cause esterne conosciute.
La scoliosi idiopatica viene a sua volta suddivisa in quattro sottocategorie:
La scoliosi idiopatica infantile, per i bambini di età inferiore ai 3 anni
La scoliosi idiopatica giovanile, per i bambini da 3 a 9 anni
La scoliosi idiopatica dell’adolescenza, che interessa sia i bambini prepuberi sia gli adolescenti fino ai 18 anni
La scoliosi idiopatica adulta, che interessa gli adulti, ovvero le persone con piena maturità scheletrica.
Sebbene non si conoscano quasi per nulla le cause della scoliosi idiopatica, si ritiene che essa abbia comunque cause genetiche, in quanto questo tipo di scoliosi si sviluppa spesso in famiglie in cui esiste uno “storico” di casi simili, ovvero genitori o nonni che soffrivano dello stesso problema.
La scoliosi degenerativa (o adulta)
Se questo tipo di scoliosi fa la sua comparsa appunto in età adulta, è anche vero che di solito essa è causata da una mancata identificazione della stessa durante gli anni giovanili del paziente. Ma la scoliosi degenerativa può comparire per una, appunto, degenerazione dei dischi intervertebrali, così come per l’osteoporosi o per una frattura della colonna. Ognuno di questi problemi, od una sinergia degli stessi, può portare al manifestarsi di una scoliosi in età adulta.
Questo tipo di scoliosi, come suggerisce il nome, compare in età adulta. Di solito avviene quando la malattia non è stata identificata o trattata durante l’infanzia.
Altre malattie come l’osteoporosi, la degenerazione dei dischi, una frattura da compressione della colonna vertebrale o una combinazione di questi problemi può contribuire allo sviluppo della scoliosi negli adulti.
Le curvature molto gravi (superiori ai 50 gradi) hanno maggiori probabilità di svilupparsi in età adulta. Se la curva supera i 70 gradi, non solo provoca una deformità deturpante, ma può portare a problemi cardio-polmonari. Ciò si verifica perché la curvatura della colonna vertebrale ruota il torace e riduce lo spazio disponibile per i polmoni e il cuore.