L’articolazione coxo femorale, comunemente chiamata anca, è quella che permette tutti i movimenti delle gambe, quindi le azioni come la camminata, la corsa, i piegamenti, l’atto di sedersi o alzarsi da una poltrona.
L’anca è formata dall’incontro di 2 ossa: il bacino e il femore. La testa femorale si inserisce in una cavità dell’osso del bacino, detta acetabolare, fornendo una motilità e una stabilità particolarmente importanti.
I punti di inserzione e di contatto delle 2 ossa sono ricoperte da tessuto cartilagineo che attutisce l’attrito tra le superfici durante il movimento e sono protette da muscolatura e legamenti che ne aumentano la stabilità e ne supportano la motilità.
Cos’è una calcificazione e come si presenta?
Difficoltà a muoversi e dolore insistente possono essere i sintomi di una calcificazione ossea.
Questa può presentarsi quando per motivi diversi, come un’infiammazione cronica e trascurata per lungo tempo, i sali di calcio si depositano in quantità eccessive originando la formazione di speroni ossei o determinando l’indurimento dei tendini o dei tessuti molli, come quelli muscolari.
Le calcificazioni danno così vita a delle placche rigide che rendono difficili i movimenti articolari e conseguentemente provocano un dolore più o meno incisivo in base al tipo di calcificazione. Queste possono infatti presentarsi in modo differente in base alla malattia scaturente e all’area del corpo colpita.
È importante in ogni caso che appena viene diagnosticata una calcificazione, questa venga trattata per tempo perché, se trascurata, nuovi sali di calcio si aggiungono a quelli già depositati ingrandendo la placca e aggravando la situazione.
Quali sono le malattie che possono provocare una calcificazione delle anche?
Le malattie a carico dell’apparato scheletrico possono senza dubbio essere tutte dei fattori di rischio per quanto riguarda le calcificazioni ossee dell’anca.
In particolare la spondilite anchilosante, l’artrite psoriasica o altre artriti associate ad enteropatie devono essere tenute sotto controllo, in quanto sono tutte origine di infiammazioni che stimolano la produzione ossea nelle articolazioni vertebrali e/o nelle grandi articolazioni degli arti, anche comprese.
Decisamente più frequente è un’altra causa di infiammazione cronica: l’artrosi. Questa colpisce una buona percentuale delle persone nella terza e quarta età e consiste un una sensibile riduzione dello strato cartilagineo delle ossa a contatto nelle varie articolazioni del corpo. Il continuo attrito al movimento di tessuto osseo con altro tessuto osseo non protetto causa un aumento della temperatura locale con conseguente infiammazione persistente. In questo caso è necessario prendere provvedimenti tempestivi affinché le piccole calcificazioni, che possono crearsi nelle fasi iniziali, possano essere gestite facilmente senza il bisogno di un’operazione chirurgica.
Come si affrontano le calcificazioni ossee?
L’unico modo per fermare il processo di formazione ossea quando non necessaria, è bloccare l’infiammazione in corso. Per fare questo è solitamente necessaria una terapia farmacologica, ma è altresì determinante una buona fisioterapia praticata sotto il controllo di un ortopedico e di un fisioterapista.
Anche terapie strumentali come gli ultrasuoni possono essere consigliate in casi specifici e a volte terapie alternative come massaggi della tradizione cinese possono comunque apportare dei giovamenti.
Una buona dieta ricca di alimenti naturalmente sfiammanti è sempre consigliabile: un nutrizionista o un esperto nel campo dell’alimentazione possono senza dubbio fornire i migliori consigli per osservare la presenza di eventuali intolleranze. Esse infatti contribuiscono ad aumentare le infiammazioni in corso ed è quindi necessario contrastarle con i cibi migliori per il soggetto specifico.
Solamente nei casi più gravi si rende necessario un intervento chirurgico, quando cioè la malattia scatenante, per trascuratezza o fatalità, ha raggiunto un livello di gravità troppo elevato.
In questi casi, quando si tratta dell’anca in particolare, ma di tutte le grandi articolazioni in generale, è fondamentale eliminare le formazioni ossee. Se questo è impossibile con la fisioterapia perché l’osso è ormai eccessivamente deformato, è necessario impiantare una vera e propria protesi. Questa è una struttura che riproduce in materiali biocompatibili la testa del femore, che unita a uno stelo che si inserisce nell’osso della gamba, va a costituire un’unica struttura in grado di sostituire il femore originario.
In questo modo le ossificazioni vengono eliminate, ma c’è comunque bisogno di porre le giuste attenzioni e di seguire sempre le prescrizioni mediche per far sì che l’arto riprenda col passare del tempo la giusta motilità e non rischi di peggiorare con nuove calcificazioni.
camillo colafranceschi
Buongiorno, vorrei avere un appuntamento per i miei problemi di calcificazione all’anca.
Centro Fisioterapia roma
Salve, può chiamarci al tel. 0666018356, a presto