Il trauma cranico è uno dei traumi cerebrali più comuni ma al tempo stesso pericolosi. Un incidente d’auto, una caduta in bicicletta, una caduta in casa in seguito ad una banale perdita di equilibrio su un pavimento scivoloso… sono tutte possibili cause del trauma cranico, le cui conseguenze possono essere devastanti per la salute di chi lo subisce.
I vari tipi di trauma cranico
Un trauma cranico può essere provocato da una lesione chiusa o penetrante alla testa. In questo caso si parla di lesioni cerebrali acquisite e sono quelle normalmente provocate da un “classico” incidente (per strada, in casa, durante un’attività sportiva).
Ma esistono anche dei traumi cerebrali provocati non da incidenti fisici bensì da lesioni non traumatiche (quali l’anossia, la meningite, e l’ictus).
I danni al cervello causati dal trauma cranico sono particolarmente vari, in quanto le aree danneggiate sono anch’esse di diversi tipi: il midollo spinale, il cervelletto, gli emisferi cerebrali… ognuna di queste zone può essere interessata da una lesione, in alcuni casi gravemente invalidante per il corpo del paziente. Se spesso il recupero risulta fortunatamente totale, in alcuni casi può presentarsi una disabilità più o meno prolungata; nei casi più estremi il trauma cranico può provocare addirittura la morte.
Incidenza del trauma cranico
Due categorie di persone sono particolarmente interessate dal trauma cranico: gli anziani (oltre gli 80 anni) e i bambini (dai 5 ai 9 anni di età).
Per fare un esempio pratico: negli Stati Uniti d’America (popolazione: circa 300 milioni di abitanti) ogni anno ben 2 milioni di persone sono colpite da questo trauma; una percentuale pari quasi all’1 per cento della popolazione! Di queste ben 50.000 muoiono in seguito alle lesioni e 80.000 riescono sì a sopravvivere, ma portando per sempre con sé delle gravi disabilità fisiche e a volte mentali.
I sintomi del trauma cranico
Immaginiamo che un nostro caro (nostro padre, nostro nonno o nostro figlio) sbatta la testa in seguito ad una brutta caduta… come possiamo comprendere rapidamente e chiaramente che la persona che amiamo ha subito un trauma cranico?
Va innanzitutto sottolineato come il trauma cranico non provochi necessariamente incoscienza: se la persona che ha battuto la testa si rialza subito e sembra non avere subito danni, non dobbiamo ingannarci: in alcuni casi il trauma sarà sì lieve, ma comunque presente: i suoi effetti potrebbero comparire solo in seguito, provocando una mancata comprensione di causa-effetto e rendendo meno efficaci le necessarie cure mediche.
Cerchiamo quindi di parlare subito con il nostro caro; nelle ore successive al trauma dovremo chiedergli se sta soffrendo delle seguenti problematiche:
– difficoltà di concentrazione (ad esempio durante lo studio o nel lavoro)
– cefalea
– leggerezza alla testa
– percezione di strani ronzii nelle orecchie
– difficoltà di visione (visione confusa o doppia)
– letargia (non imputabile al cambio di stagione o ad una stanchezza provocata dal lavoro)
– repentini cambi di umore che non si erano mai manifestati in precedenza
Se uno o più di questi sintomi è presente, il nostro caro potrebbe essere stato colpito da un trauma cranico lieve. Niente di particolarmente preoccupante, ma comunque da affrontare rapidamente recandosi al pronto soccorso o dal proprio medico curante.
In alcuni casi i sintomi percepiti dopo l’incidente potrebbero essere più pesanti. Il più evidente è ovviamente la perdita di coscienza: se nostro figlio cadesse dalla bicicletta e svenisse, quasi sicuramente lo svenimento sarà da imputarsi al trauma cranico. Ovviamente in questo caso sarà importantissimo ricordarsi di non spostare nemmeno minimamente il bambino: non sappiamo ancora infatti se il trauma sia solo alla testa o anche al collo e spostare il piccolo senza usare le adeguate precauzioni potrebbe comportare un peggioramento delle sue condizioni. In questo caso si dovrà immediatamente chiamare il pronto soccorso. Nel caso il bambino sia caduto nel mezzo di una strada, si dovrà bloccare il traffico in ogni modo possibile. L’infortunato dovrà essere spostato solo nel caso in cui si trovasse in una zona assolutamente non controllabile (ad esempio sulle rotaie di un treno o di una metropolitana).
Se la caduta del nostro caro è stata rovinosa ma si è rialzato quasi subito, bisognerà comunque controllare nelle ore e nei giorni successivi la presenza di questi sintomi:
– Intensi mal di testa, fastidiosamente persistenti od addirittura sempre più forti
– Crisi di epilessia (nel caso in cui il paziente non ne avesse mai sofferto prima)
– Vomito e sensazioni di nausea (mai provate in precedenza)
– Debolezza grave
– Cambiamenti nel tono della voce: la voce risulterà impastata, a volte addirittura incomprensibile
Nel caso di bambini in tenera età, incapaci quindi di parlare, bisognerà prestare attenzione ad altri comportamenti, quali un pianto fortissimo, impossibile da calmare, stati di grande agitazione immotivati, rifiuto di nutrirsi (sia con l’allattamento sia, nei mesi successivi, mangiando le classiche “pappette”)
Ognuno di questi sintomi può identificare un trauma di grado medio, verso il quale si dovrà prestare la massima attenzione. Nel caso in cui il paziente sembri in buone condizioni ma manifesti comunque uno o più dei precedenti sintomi, si potrà accompagnarlo rapidamente al pronto soccorso per i necessari controlli.