E’ successo di nuovo: si è bloccato! Proviamo a muoverlo ma niente: il dito è piegato e farlo tornare dritto, con l’aiuto dell’altra mano, è veramente doloroso. Ci proviamo lo stesso. Poi finalmente lo scatto, il dolore forte, intenso… e infine tutto sembra tornare alla normalità.
Da cosa dipende questo “blocco” momentaneo di uno o più dita della mano?
La tenosinovite stenosante, meglio conosciuta come dito a scatto, è un disturbo che colpisce soprattutto donne, diabetici e coloro che soffrono di artrite reumatoide, così come tutti coloro che compiono, magari per lavoro, dei frequenti e ripetuti movimenti di presa.
In breve è un’infiammazione dei tendini che interessano le dita della mano e del rivestimento che li ricopre: se trascurata, a lungo andare, può costituire un problema. Il dito a scatto riguarda solitamente la mano dominante e può coinvolgere anche più dita contemporaneamente. Le dita più colpite risultano essere pollice, medio e anulare.
Quali sono i sintomi?
La rigidezza del dito, lo scatto quando lo si muove e infine il blocco dello stesso: sia che il dito si raddrizzi, sia che rimanga piegato, questo, insieme agli altri citati, è un campanello d’allarme che deve far correre subito ai ripari!
Qual è la cura?
Ovviamente dipende dalla gravità dell’avanzare del problema. Per i casi meno gravi, dopo accurata visita medica, si può optare per:
– il riposo delle dita interessate, evitando quindi quei movimenti che le coinvolgono direttamente in attività ripetute di presa;
– degli esercizi, utili per preservare la mobilità del dito, studiati ad hoc da professionisti del settore: la fisioterapia può infatti rivelarsi di grande aiuto per ridurre l’infiammazione;
– la steccatura, che prevede il riposo assoluto delle dita, che rimangono in posizione distesa per un periodo di tempo più lungo.
Nel caso in cui, invece, il problema è ad una fase avanzata di criticità, le opzioni riguardano l’assunzione di farmaci antinfiammatori, la terapia a base di steroidi, o nei casi più estremi l’intervento chirurgico.
In tutti i casi, l’importante è non trascurare i sintomi, non improvvisarsi medici e non dare ascolto ad amici e passaparola: affidarsi a medici specializzati è la giusta strada da seguire per limitare i danni se non addirittura per la risoluzione del problema.